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14 giu
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Papilloma, vaccino a metà  prezzo per le giovani donne

(Ln – Milano)

Per le donne il tumore al collo dell’utero è, ancora oggi, quello che ha il pi๠alto indice di mortalità  dopo quello alla mammella.

Per prevenirlo Regione Lombardia ha deciso di mettere a disposizione delle donne che hanno da 13 a 26 anni il vaccino contro il Papilloma Virus, causa frequente di questo tipo di cancro, scontato di oltre il 50%. Tre sono le somministrazioni necessarie ed ogni singola dose ha un costo di circa 170 euro. Rimane invece completamente gratuito per le dodicenni.
Il provvedimento, frutto di una decisione della Giunta regionale, è stato illustrato oggi dal direttore generale dell’assessorato alla Sanità , Carlo Lucchina, dal presidente dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), Francesca Merzagora, dal presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), nonché direttore della Clinica di ostetricia e ginecologia di Brescia, Sergio Pecorelli e dal direttore dell’Unità  di ginecologia preventiva dello Ieo di Milano, Mario Sideri.
Con questo provvedimento – ha spiegato Lucchina – tutte le donne fuori età  potranno farsi vaccinare presso le aziende ospedaliere della Lombardia pagando le tre dosi con uno sconto molto significativo. Inoltre abbiamo ritenuto necessario che il vaccino sia somministrato nei reparti di ostetricia e ginecologia in modo tale che le donne che decidono di farlo possano anche godere di una visita specialistica”.
“Questo perché – ha sottolineato Lucchina – abbiamo constatato che esiste una fascia di popolazione che non ricorre ad alcun tipo di accertamento, causando in questo modo un aumento notevole delle patologie e delle loro complicanze“.
Scontare questo vaccino – ha rimarcato il direttore generale dell’assessorato – è il modo che abbiamo scelto per fare una prevenzione sempre pi๠accurata ed efficace verso quelle donne che sono maggiormente esposte alla contrazione del papilloma virus“.
Oggi – ha detto Francesca Marzagora – si cementifica ancor di pi๠la collaborazione con Regione Lombardia per informare le giovani donne sugli strumenti che hanno a disposizione per combattere il tumore al collo dell’utero e anche altre patologie tumorali”. E’ stato il presidente dell’Aifa Sergio Pecorelli a segnalare, infatti, come sempre pi๠dati e studi scientifici confermino l’importanza del vaccino anche contro i tumori genitali, anali e testa/collo. Anche i ginecologi, da parte loro, si sono detti “assolutamente favorevoli” e hanno sottoscritto un comunicato congiunto proprio per sottolineare “l’impegno alla diffusione della vaccinazione anti Papilloma virus”.

Hanno già  aderito a questa campagna di sensibilizzazione i direttori della Macedonio Melloni, Mauro Busacca, del San Carlo, Mauro Buscaglia, del San Raffaele, Massimo Candiani, del Sacco, Irene Cetin, della clinica San Pio X, Alfredo Damiani, della Mangiagalli, Luigi Fedele, del pronto soccorso ostretico-ginecologico dello stesso nosocomio, Alessandra Kustermann, del Buzzi, Enrico Ferrazzi, del San Paolo, Anna Maria Marconi, del San Gerardo di Monza, Rodolfo Milani, dell’istituto dei Tumori, Francesco Raspagliesi, dello Ieo, Mario Sideri e del Niguarda, Mario Meroni.
In questo modo – ha concluso Lucchina anticipando che è allo studio l’uso di tale vaccino anche nei maschi prima che inizino l’attività  sessuale – contiamo di poter raggiungere un importante livello di copertura vaccinale. Sicuri che i dati che ne scaturiranno saranno fondamentali anche per gli studi epidemiologici di domani“.

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HIV e gravidanza
14 apr
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“Infertilità e gravidanza nei pazienti affetti da HIV e HCV”

14 aprile 2010

Sala Spazio Guiggiardini – Provincia di Milano

Donne in rete onlus, in collaborazione con NPS Italia onlus e la Fondazione Amici dell’Infanzia dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, ha promosso il convegno “Infertilità e gravidanza nei pazienti affetti da HIV e HCV” tenutosi il 14 aprile 2010 presso la sede istituzionale della Provincia di Milano,

Le infezioni da virus dell’ HIV e da virus Epatici sono delle infezioni di grande rilevanza clinica per la loro alta trasmissibilità da individuo a individuo e per le conseguenze a lungo termine, e sono da ritenersi estremamente rilevanti anche per la loro alta prevalenza nella popolazione generale.

Donne in rete onlus ha organizzato un incontro tra esperti di queste infezioni virali che potessero tracciare un quadro completo dell’infezione. Dall’Infettivologo, che ha tracciato la clinica delle infezioni e la loro terapia, al Ginecologo che ha individuato le strategie da adottare in gravidanza per ridurre il rischio di trasmissione verticale, al Pediatra che tratterà la clinica e la terapia nei bambini.

Il meeting ha avuto come focus quello di creare un panorama completo riguardo queste infezioni virali, con una particolare attenzione alla ricerca scientifica che si è fatta e che si può fare in futuro per comprendere sempre meglio la biologia dei virus ed il loro comportamento nell’ essere umano.

Il convegno ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Associazione SOS Infertilità onlus.

Programma HIV e gravidanza

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15 mar
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Job caf̬/ CӪ̬ chi sostiene le donne. Anche con la formazione

In Italia il tasso di occupazione femminile è ancora molto basso rispetto alla media dei Paesi sviluppati e il numero delle donne in posizioni manageriali è decisamente inferiore alla media europea (basti pensare che le donne manager che lavorano nel settore privato sono solo l’11%).

Anche gli ultimissimi dati dell’Eurostat, l’Istituto europeo di statistica, dicono che il tasso di disoccupazione fra le lavoratrici italiane, oggi al 9,8%, continua a essere sensibilmente pi๠alto di quello registrato fra gli uomini (7,7%). Eppure, in un quadro cosଠpoco confortante per l’universo femminile, ci sono felici eccezioni, ossia aziende in cui non solo il personale è rappresentato soprattutto da lavoratrici ma ci sono anche alte percentuali di donne manager.

Come il Gruppo Bonprix Italia di Valdengo, in provincia di Biella, il cui personale è composto all’85% circa da donne che rappresentano il 50% della dirigenza. “L’azienda ha investito al femminile cosଠcome al maschile senza alcuna preclusione al genere ma dando invece spazio al merito e alla capacità  delle persone”, afferma Antonella Pella, direttore Risorse Umane. È anche per questo che si è classificata per il quarto anno nelle prime trentacinque aziende dove si lavora meglio in Italia secondo la classifica dell’Istituto Great Place to Work.

Ubicata nell’area di eccellenza del tessile mondiale, Bonprix Italia, che fa parte del Gruppo Otto di Amburgo, è specializzata nella vendita a distanza di abbigliamento per donna, uomo, bambino e tessile per la casa. Tra le poche imprese ad avere una vera offerta multicanale ” lo storico catalogo, internet con una quota in costante crescita e la rete di negozi diretti, gli ultimi arrivati ” ha chiuso il 2009 con segno positivo (+26% sul 2008). Opera in Italia a partire dal 1997, e fin da allora il personale impiegato ha avuto una forte crescita: alla fine del 2006 il numero di dipendenti superava le 100 unità . Dopo la fusione con Euronova, l’organico Bonprix è passato a 170 persone a cui, nel 2008, si sono aggiunti 65 nuovi impiegati nei punti vendita. Il numero totale dei dipendenti Bonprix a fine 2009 era 298, dato oggi già  ampiamente superato perché al 10 marzo hanno toccato quota 400.

Nell’ambito della legge 53 per l’equilibrio tra i tempi di lavoro, cura, formazione e relazione l’azienda porta avanti iniziative per il sostegno femminile. L’ultima, un invito alla partecipazione a “What Women Want”, un seminario in programma a Milano giovedଠ18 marzo, che sarà  tenuto da Filippo Zizzadoro, psicologo del lavoro, esperto di comportamenti assertivi, di leadership e di strumenti di auto-sviluppo: un corso progettato e dedicato a donne che vogliono migliorare la propria autostima e determinazione per raggiungere obiettivi personali e professionali.

Riteniamo fondamentale investire in formazione: le donne hanno bisogno di strumenti che permettano loro di acquisire maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità “, spiega Antonella Pella “Sono molto brave nella gestione del cliente ma in ambiti anche pi๠tecnici offrono un significativo contributo: la cura per i dettagli, la precisione, la pazienza e l’impegno che consentono loro di raggiungere prestazioni di eccellenza in ogni settore“.
Ecco perché in Bonprix c’è questa forte prevalenza di donne nel personale. “Va detto“, chiarisce Pella, “che la nostra è un’azienda del terziario, settore nel quale c’è tradizionalmente una forte presenza femminile, inoltre noi abbiamo due settori che sono quasi al 100% femminili, il contact center e i 33 negozi in Italia, in cui risulta rilevante la sensibilità  delle donne per affrontare situazioni delicate ” ci rivolgiamo alla famiglia e a donne e uomini con taglie fino alla 64. Va comunque sottolineato che la nostra è un’azienda dove non c’è discriminazione di genere, di età , di etnia, di religione, chiunque abbia capacità  può essere premiato. Cerchiamo di dare spazio alle relazioni, al coinvolgimento, alla responsabilità . È per questo che puntiamo molto sulla formazione, e non solo alla base o al middle management, come si fa di solito. Noi siamo partiti dal top management in modo che poi tutto ricadesse a cascata e non ci fossero chiusure al cambiamento ma si potesse invece creare una maggior armonia“.

Oltre che in formazione Bonprix Italia investe in strumenti e misure che possano facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di lavoratori e lavoratrici. Ecco alcuni dei principali: il 93% del personale è in regime di banca delle ore; il 46% usufruisce del part-time sia orizzontale sia verticale articolato in molteplici tipologie di orario; i turni sono a rotazione ed è possibile il cambio turno; è attiva nella sperimentazione del telelavoro, ha una mensa interna con possibilità  di prenotazione e acquisto cibi pronti per la cena; propone giornate di porte aperte per i figli dei dipendenti. Esistono convenzioni siglate dall’azienda nell’ottica di far risparmiare tempo e denaro ai dipendenti con sconti sino al 40 e 50%. È disponibile inoltre uno sportello denominato “Bon psy”, un servizio di consulenza curato da psicologi rigorosamente iscritti all’Ordine. A breve partiranno inoltre altre novità  quali il servizio di tintoria e sartoria, il baby parking, la possibilità  di ricevere pane fresco in azienda, il pagamento delle bollette e altri servizi.

Tornando al fronte prettamente femminile, Antonella Pella sottolinea l’impegno dell’azienda nella fase della maternità , che di solito rappresenta un momento critico per le aziende e per le donne che lavorano: “In particolare, al rientro dalla maternità  abbiamo previsto un percorso con un tutor aziendale, mettiamo a disposizione della neomamma dei video per aggiornarla su quanto è avvenuto nel periodo di sua assenza e permetteo a orario ridotto, di utilizzare anche il telelavoro. In generale, preferiamo un modo di lavorare pi๠responsabilizzante: l’importante non sono orari o regole rigide, ma il raggiungimento dei risultati“.

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04 mar
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Alleviare il dolore e rendere il malato soggetto nella cura terminale

id=Nella giornata di martedଠ27 gennaio il Senato darà  il via libera al disegno di legge: “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore“.

Il testo, dopo un lungo iter nella 12° Commissione, è approdato in Aula al Senato nella giornata di giovedà¬. Il lavoro svolto in Commissione è stato importante perché nato da un confronto reale, a dimostrazione che quando non si mettono in campo barriere ideologiche, si possono ottenere leggi pi๠rispondenti alle esigenze reali delle persone. Alcune modifiche apportate al testo approvato dalla Camera sono significative.

Una per tutte: si afferma con pi๠chiarezza che le reti sono due, quella delle cure palliative e quella della cura del dolore. In aula riproporremo di istituire una riserva per medici e personale sanitario che in questi anni ha costruito i servizi di cure palliative. La nostra proposta vuole evitare il rischio di perdere il grande bagaglio di professionalità  che si è formato sul “campo” nelle strutture di hospice.

Abbiamo chiesto anche pi๠facilità  di prescrizione e quindi di accesso alle terapie del dolore, portando a monte i controlli preposti ad evitare qualsiasi abuso di stupefacenti. La nostra iniziativa è stata stringente anche nel dibattito d’aula, dove riproporremo questi temi, augurandoci che ci sia anche da parte della maggioranza la volontà  di arrivare ad un voto finale condiviso.

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04 mar
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L’integrazione parte dalla Salute

In occasione della festa delle donne, l’associazione Donneinrete.net chiama a raccolta politiche, esperte del settore e rappresentanti delle comunità  straniere per promuovere il benessere delle donne immigrate in Italia

Milano, Circolo della Stampa
Corso Venezia, 16
Dalle 9.30 alle 13.00

I cittadini stranieri residenti in Italia sono 3.891.295, pari al 6,5% del totale dei residenti (dati Istat, gennaio 2009). Oltre il 50% di loro sono donne (1.977.693 contro 1.913.602 uomini). Circa la metà  proviene dai paesi dell’Est europeo, e vivono per il 60% nelle Regioni del Nord, per il 25,1% in quelle del Centro e per il restante 12,8% in quelle del Mezzogiorno.
Non si tratta, però, solo di adulti. I minorenni stranieri sono circa 862 mila e quasi 519 mila di loro sono nati in Italia (72.472 nel solo anno 2008). Rappresentano, cioè, una “seconda generazione”, quella straniera solo in quanto figli di genitori stranieri.

La presenza di stranieri in Italia è una realtà  che entra in gioco in diversi ambiti, dal lavoro alla salute, e non sempre con connotazioni positive. Pregiudizi da parte degli italiani e le reazioni alle condizioni di povertà  e di isolamento da parte degli immigrati rendono ancora oggi la convivenza difficile. Eppure, gli immigrati rappresentano per il nostro Paese anche una grande opportunità , di forza lavoro, di innovazione e crescita, come tante esperienze dimostrano.

Da dove partire per cogliere questa opportunità ? Dalla salute.

Per questo l’associazione Donneinrete.net ha deciso di promuovere, in occasione della festività  dell’8 marzo, un incontro (a Milano, dalle 9,30 alle 13,00 presso il Circolo della Stampa) dedicato all’esperienza delle donne immigrate e alla loro salute. “L’idea ” spiega Rosaria Iardino, presidente di Donneinreteè nata dopo la vergognosa vicenda di Rosarno, che ha dimostrato come lo straniero in Italia sia ancora percepito in maniera fortemente negativa. Donneinrete.net è invece convinta del contrario. La popolazione straniera è una risorsa per il nostro Paese, ma anche il nostro Paese deve essere una risorsa per gli stranieri. In questo senso ” continua Iardino ” la salute è una componente fondamentale. È un diritto, ma è molto di pià¹. È un’occasione di integrazione, sviluppo ed emancipazione. È un’occasione per offrire a tutte le donne straniere una vita migliore, sdoganando retaggi e tradizioni che le vogliono sottomesse, vittime di violenza e merce di scambio. E tante vicende di cronaca, purtroppo anche drammatiche, dimostrano che le donne straniere, soprattutto le pi๠giovani, non vogliono pi๠essere vittime“.

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10 feb
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Nuovi aggiornamenti nel portale

Il portale www.donneinrete.net è stato aggiornato, ora sono presenti anche i video del canale youtube:
http://www.youtube.com/user/DonneinreteStaff

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Uomini e animali
23 set
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“Uomini e animali. Ma siamo poi così diversi?”

22 setembre 2009

Sala delle Colonne – Palazzo marini

Roma

Il ruolo degli animali nella vita degli uomini acquista sempre maggior rilievo: il popolo degli animali domestici in Italia ammonta a quasi 45 milioni.
Oltre a quelli da compagnia gli animali hanno un ruolo fondamentale anche come supporto all’uomo: basti pensare al loro utilizzo nella pet-therapy, cioè quelle terapie che con l’ausilio di un animale aiutano a ristabilire nei pazienti psichici un rapporto equilibrato con il mondo esterno, al sostegno che offrono ai non vedenti, alle forze dell’ordine, o a quelli da soccorso.
Tuttavia, nonostante la legge 189 che dal 2004 definisca delitti i reati contro gli animali, le violenze non sono finite. E allora, per mettere un freno a violenze, abbandono, randagismo e maltrattamenti di ogni genere, ecco in arrivo una serie progetti di legge per la tutela della salute e del benessere degli animali.
Il Parlamento, ma anche il Governo, su iniziativa del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ha varato una legge quadro presentata a Roma in occasione del convegno “Uomini e animali. Ma siamo poi così diversi?”, promosso dalle associazioni Donneinrete e FormAzione.
Una legge quadro che riconosce il diritto alla salute di tutti gli animali, siano essi domestici o randagi, dai cani di strada ai cavalli da corsa, prevedendo un livello di qualità della vita che deve essere assicurato ad ogni singolo animale che viva sul nostro territorio.
Un vero e proprio codice che riordina, unifica e armonizza l’intera disciplina in materia e le numerose ordinanze emanate nel tempo per far fronte alle situazioni di emergenza.
Insomma, una legge per gli animali ma che vede protagonisti gli uomini, sempre più responsabilizzati nei confronti dell’ambiente che li circonda. L’obiettivo d’altra parte, è una rivoluzione culturale. Più la coscienza del rispetto crescerà, più chi maltratta, abbandona e viola le regole verrà considerato un individuo di basso profilo. Si fa largo il concetto di censura sociale.
Al convegno sono intervenuti Francesca Martini, Sottosegretario di Stato al Lavoro, Salute e Politiche Sociali, la presidente dell’ENPA Carla Rocchi, lo zooantropologo Roberto Marchesini, il veterinario comportamentalista Sabrina Giussani e l’attore Pietro Taricone.

Programma uomini e animali

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